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Resoconto dell'incontro con Giovanni Ragone, consigliere del ministro Mussi - 27 giugno 2006


Nodi presenti: Roma (Luca Tommasini) Pisa (Ciccio Auletta) Napoli (Alberto Imparato) Ferrara (Silvia Sabbioni).

Provvedimenti legislativi futuri:
  1. entro luglio 2006 disegno di legge sull' agenzia per la valutazione: sarà pubblica, valuterà i singoli e delle strutture, si occuperà dell’ accreditamento dei corsi di laurea e della valutazione dell’attività di ricerca. Costerà dagli otto ai trenta milioni di euro all’anno.
  2. Entro settembre disegno di legge per il reclutamento dei ricercatori. Dice subito che le risorse ancora non si conoscono e che ritiene molto improbabile poter anticipare il budget dei 27.000 pensionamenti. Sul come queste risorse debbono poi essere ripartite si aprono tre diversi scenari: a) vengono date direttamente alle università (provvedimento non auspicato da Mussi ) quindi reclutamento locale con qualche garanzia in più sulla qualità dei concorsi. b) istituzione di un board internazionale cui partecipano premi nobel (dice lui) diviso per SSD da cui ogni università debba sorteggiare gli esaminatori per i concorsi locali. c) concorsi nazionali con ibrido norma transitoria (commissione nazionale, idoneità, fase di assunzione in cui tutti gli idonei debbano essere chiamati dalle università perché lo stato da la copertura economica) ed a regime in cui prevale l’autonomia e anche se hai l’idoneità puoi non essere chiamato. QUANTI sarebbero questi idonei destinati alla assenzione? 5000 persone che posseggano il requisito di avere attività di ricerca certificata da 7 anni comprensivi di dottorato e assegno di ricerca. Le altre figure precarie (per altro SCONOSCIUTE a Ragone) vengono così escluse. Gli anni dei requisiti li hanno stabiliti sul numero da loro giudicato “sostenibile” e contate sulla base dei dati miur/cineca. In nessun caso le docenze a contratto saranno considerate ai fini dei concorsi. Le 5000 persone di reclutamento straordinario non sono all’anno ma sono in tutto.
  3. Terzo provvedimento legislativo sulla governance degli atenei, per alleggerire gli incarichi gestionali che “possono essere benissimo svolti da degli amministrativi”, ma da farsi il prossimo anno.
  4. Quarto provvedimento legislativo sulle carriere (curva economica delle carriere, ruolo unico).
  5. Conclude dicendo che il dottorato funziona male e che vorrebbe da noi una proposta per riqualificarlo. Distrattamente dice che c’è però un’altra associazione che se ne occupa, l’ADI.
  6. Dice che si potrebbe scrivere una sorta di “carta dei principi” per vincolare le università a comportamenti etici. Quando gli nominiamo la carta europea dei ricercatori commenta ”si l’ho vista”.
  7. La Moratti resta così com’è.

La valutazione dell’incontro in generale è stata negativa, perché apparentemente le decisioni sono state già prese e se restano delle questioni da definire sono sulla modalità dei concorsi e poco altro.

Silvia Sabbioni, RNRP nodo di Ferrara